sabato 25 aprile 2009

I paradossi di un paese in crisi

Ecco un bel servizio apparso oggi su Milanoweb.com


E' stato presentato l'altro giorno alla Feltrinelli di Corso Buenos Aires, di fronte ad un'audience curiosa di sapere, "L'Italia In Bolletta" (Garzanti, 185 pagine), l'ultimo saggio del corrosivo Luigi Furini, già autore nel passato prossimo dei fortunati "Volevo Solo Vendere La Pizza" (2007. Recuperatelo se non l'avete ancora letto...) e "Volevo Solo Lavorare" (2008), entrambi bestseller di vendite e libri in grado di far discutere.
La bravura narrativa di Furini - che nella vita, oltre che autore letterario, è pure giornalista dell'Agl, l'agenzia giornali locali del gruppo Espresso-Finegil - è confermata dal fatto che anche in questo "L'Italia In Bolletta" si riesca a ridere (amaramente) dei vizi degli italiani, stavolta osservati sotto la lente d'ingrandimento della loro spiccata (e tragicomica...) inettitudine nei confronti delle questioni finanziarie. Da quelle più comuni e di tutti i giorni fino ad arrivare ad eventi epocali come il crollo di Lehman Brothers."Questo Paese" - spiega, sconsolato, lo stesso saggista - "è, almeno nel 70% dei casi, una frana nel leggere l'estratto conto bancario. Vale a dire la cosa più semplice che esista in ambito economico. Figurarsi allora quando il ceto medio si trova ad avere a che fare con complicatissime speculazioni degne di un broker scafato di Wall Street: vi lascio tranquillamente immaginare i risultati...".La domanda, infatti, che serpeggiava costante l'altra sera in Feltrinelli è stata la seguente: ma in Italia questa tanto pubblicizzata "crisi economica mondiale" esiste davvero? Si può parlare di un Paese in bolletta all'interno di una nazione occidentale che affolla le autostrade, le località di villeggiatura ed i ristoranti durante i ponti primaverili o che aquista sulla carta super-attici da 150 metri quadrati (a 8000 euro al metro quadrato...) nella nuova Zona Fiera qui a Milano? Incalzato da Roberto Rho (caporedattore de "La Repubblica - Milano") e da Paolo Barrai (acuto economista e autore del blog di contro-informazione finanziaria "Mercato Libero") Furini ha spiegato che "I cosiddetti 'super-ricchi' nel nostro Paese ci sono sempre stati, anche nell'800 quando il popolo moriva di fame, e quindi non mi è sembrato il caso di occuparmi di loro all'interno del mio libro. Libro che, invece, è rivolto prevalentemente al ceto medio con una serie di aneddotti dedicati al nuovo stile di vita degli italiani. Stile dettato da eventi mondiali come la recente crisi dei mutui americani Subprime ma anche da situazioni mai del tutto superate come i crack Parmalat e Cirio. Per non dire della vicenda dolorosa dei Bond argentini...".
"Però" - aggiunge il giornalista originario di Pavia - "tempeste finanziarie a parte, l'errore principale del ceto medio nostrano è che si è tramutato negli anni da 'formica' in 'cicala' tramite l'uso allegro delle rate o delle carte di credito cosiddette 'revolving'. Nel libro ho cercato di raccontare tutto ciò facendo esempi reali, al limite del paradosso, di gente che si spalmata i costi del viaggio di nozze in Brasile con un debito da restituire nell'arco di quaranta'anni; di quello che si è comprato il fuoristrada SUV ma, dopo aver terminato di pagarlo, lo tiene chiuso in garage perché non può permettersi di stare dietro al costo del bollo, dell'assicurazione e del pieno di benzina; oppure di quell'altro che si è addirittura comprato il cane di razza dilazionandolo in un tot di comode rate...".Ok, sembra che gli italiani - in tempi di crisi - siano diventati per reazione umorale ancora più consumisti del previsto. Ma il rischio reale, a questo punto, qual'è? "Il rischio" - spiega Furini - "è presto detto: c'è il pericolo che l'Italia si ritrovi ben presto, più che in bolletta, addirittura in mutande... Non vorrei passare per catastrofista o moralista, però, arrivati a questo punto, si può anche sperare che il ceto medio torni ben presto a fare la 'formica' utilizzando coscientemente la cara, vecchia calcolatrice di una volta. Quella macchinetta da poche lire che ti spiegava, ben meglio di certi analisti attuali, che, se volevi vivere un pochino tranquillo, le tue spese esterne non dovevano mai superare le entrate".
"Spiace infatti" - conclude l'autore de "L'Italia In Bolletta" - "che al giorno d'oggi si risparmi nel modo sbagliato... Qualche esempio? Bè, che senso ha comprare in autogrill il panino con la mortadella, invece che quello con il prosciutto crudo di origine protetta, se poi arrivati alla casa si acquista comunque l'immancabile Gratta e Vinci ? Oppure, scusate se torno sull'argomento, perchè fare la luna di miele in un posto esotico e di lusso se, quando sarai nonno e prossimo alle nozze d'oro, starai ancora pagando per il tuo matrimonio?". Paradossi, certo, ma raccontati da Furini anche le disavventure economiche più strampalate diventano perle di saggezza popolare in grado di far sorridere. E riflettere, ovviamente.
Il blog di Luigi Furini.
La scheda de "L'Italia In Bolletta" dal sito della Garzanti.

Simone Sacco

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