domenica 27 aprile 2008

Appello contro lo stage come sfruttamento

Gli stagisti: giovani da avviare a una professione o strumento solamente per tappare i buchi a costo zero? Nel mondo del giornalismo, più che in altre realtà si assiste soprattutto a esperienze del secondo tipo. Al punto che i comitati di redazione - gli organismi sindacali di base dei giornalisti - protestano contro il ricorso agli stagisti perchè toglie occasioni di lavoro (sostituire i colleghi quando vanno in ferie) ai giornalisti disoccupati. Il conflitto in alcune testate si è risolto con il blocco degli stage, a discapito degli studenti delle venti scuole di giornalismo sparse in Italia per i quali i periodi di tirocinio nelle redazioni costituiscono condizione essenziale per ottenere il praticantato e accedere all'esame di Stato. L'Ordine dei giornalisti, preso tra l'incudine e il martello, ha deciso di vietare gli stage estivi dal prossimo anno (per saperne di più potete leggere qui). Luigi Furini, assieme ai giornalisti Eleonora Voltolina, Damiano Crognali, Alessandro Trevisani ed Elena Orsi sono i primi firmatari di un appello all'Ordine e alla Federazione nazionale della Stampa italiana (qui il testo completo) per chiedere che al problema sia data un'altra soluzione: retribuire ogni allievo praticante giornalista come un praticante normale e prendere, per i mesi in redazione, la metà dello stipendio che prenderebbe uno regolarmente assunto con l'art. 35 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico.
Per sottoscrivere l'appello basta scrivere una mail all'indirizzo appellostagistigiornalisti@gmail.com.

Morire in cantiere



"Ci sono nonni che non accompagneranno mai i nipoti al parco. Sono di due tipi: i primi sono nonni morti. I secondi sono nonni ancora al lavoro. Entrambi i tipi sono legati da un luogo, che è uno e molti allo stesso tempo: il cantiere, dove spesso non si riesce ad accumulare i contributi per andare in pensione, e si resta a lavorare fino alle rughe più marcate. O, peggio, fino alla morte. E quasi sempre in nero. Il più anziano di questi nonni di cantiere del 2008 aveva 74 anni quando ha perso la vita: schiacciato da alcuni massi caduti da una parete dove stava lavorando con un bulldozer, in una cava per l'estrazione di pietra. A Ragusa. Come lui, Gino Lenzi: altro nonno operaio morto a 72 anni, stroncato da un infarto mentre intonacava una villetta a Vicarello, Livorno. Sono i due più anziani tra i 59 morti di quest'anno nelle costruzioni."


Inizia così un interessante pezzo sulla sicurezza e le morti bianche nei cantieri di Giuseppe Vespo, sull'Unità del 26 aprile che consiglio di proseguire a leggere qui.

mercoledì 9 aprile 2008

L'autore racconta - Appuntamenti



Salve a tutti, questi sono i miei prossimi appuntamenti


Giovedì 1° maggio alle 11 sarò ospite di Formato famiglia una trasmissione del canale satellitare Sat 2000. Visto che è il Primo maggio si parla di lavoro. E di chi il lavoro non ce l'ha.
Il giorno dopo parteciperò al Festival del libro di Montereggio, in provincia di Massa Carrara.
Sabato 10 maggio sarò all'inaugurazione del Loft 10, una nuova 'libarteria' (si chiama così...) in Piazza Cavagneria a Pavia. A intervistarmi ci sarà Pierangela Fiorani, direttore della Provincia Pavese.
Martedì 15 maggio parteciperò alla Fiera del libro di Busto Arsizio, e giovedì 1° giugno al Festival dell'economia di Trento per una rassegna di libri su temi economici.


Luigi Furini



Luigi Furini racconta a Corrado Augias la propria “Via Crucis” di disoccupato nella puntata di "Le storie, diario italiano", andata in onda il 27 marzo su RaiTre.

Siamo tutti precari...

Una recensione del libro "Volevo solo lavorare", scritta dal giornalista Fabrizio Buratto ha scatenato una valanga di commenti su Job Talk, il blog del Sole24Ore dedicato al lavoro.
Entro nel dibattito un po' in fretta perchè oggi sono molto incasinato. E' vero, spesso io vedo il bicchiere mezzo vuoto. Beati coloro che lo vedono sempre mezzo pieno. Leggo molti interventi sul negativismo, ecc... Io faccio due conti. Per combattere la precarietà ci vuole, prima di tutto, il lavoro. Dunque ci vuole lo sviluppo. Vi sembra che l'Italia sia in una fase di sviluppo? La più grande società di telefoni è finita agli spagnoli, le autostrade (vedi Benetton) potrebbero finire agli spagnoli (vedi Abertis), Alitalia dobbiamo regalarla ai francesi perchè nessuno la vuole e nessuno la sa gestire. L'energia elettrica la importiamo dall'estero (per l'85% dei consumi) perchè non abbiamo una politica energetica. Siamo un Paese vecchio dal punto di vista industriale e, per questo, subiamo più di altri la concorrenza dei cinesi e dei paesi in grado di produrre a costi bassi perchè hanno operai che guadagnano 1 euro l'ora. Ragazzi, signori, lettori del mio libro, io la vedo nera. Poi, magari, non è così. Poi, magari, viene la svolta e verrò smentito e sbertucciato e deriso. Però questo Paese è fermo, immobile. E ha un debito pubblico ancora in crescita (il dato è di stamattina, abbiamo superato 1.600 miliardi di euro). Basta così, devo prendere un prozac. C'è anche chi dice che le medicine non servono, che uno i problemi se li deve risolvere da solo, senza aiuti. E bravo. Fosse così facile. E' come dire a un fumatore di smettere di fumare, a un obeso di smettere di mangiare. Se vuoi ce la fai? Secondo me, e io nel tunnel ci sono finito, se non ti aiuti con le medicine non ce la fai. Poi, c'è chi ce la fa da solo, beato lui. ma sono in pochi. Adesso devo scrivere un articolo sull'Alitalia. Scusate, se volete ci sentiamo domani.
Grazie a tutti per gli interventi.
ciao Luigi Furini

lunedì 7 aprile 2008

L'Autore racconta - Appuntamenti

Lunedì 7 aprile alle 18,00 presentazione di "Volevo solo lavorare" presso la sala polifunzionale Diego Valeri, in via Valeri a Padova.
Martedì 8 aprile dalle 21 alle 23 Luigi Furini a Telenordest.
Domenica 13 aprile ore 10,30 presso la libreria Feltrinelli di Pavia Luigi Furini incontra i lettori.
Venerdì 18 aprile Luigi Furini a "Comiciamo bene" trasmissione condotta da Fabrizio Frizzi. Ore 10,00 Rai Tre.
Venerdì 18 aprile alle 18,00 a Perugia, al Fantasio Festival.