martedì 26 maggio 2009

Si fatica a trovare un lavoro

Risalgono le Borse , ma la situazione del mercato del lavoro resta preoccupante. Ecco che cosa dice l'Istat sul reddito delle famiglie, sui disoccupati fra 34 e 45 anni, su chi fatica ad arrivare a fine mese. Resta ottimista Berlusconi che, al di là delle parole, dovrebbe prendere provvedimenti a sostegno dei redditi e delel imprese.
Ecco l'articolo di Repubblica sui dati Istat

sabato 16 maggio 2009

"La crisi è stata arrestata". Lo dice Tremonti. Ma da chi? Dai carabinieri?

Il Pil nel primo trimestre dell'anno scende del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Però il nostro ministro dell'Economia, Tremonti, ci rassicura: "la crisi si è arrestata". O forse dice che "l'abbiamo arrestata". O forse "l'hanno arrestata". ma chi l'ha arrestata? Lui, il capo della Fed, Bernanke? Il presidente del consiglio, Berlusconi? (ma ha trovato tempo anche per questo?, incredibile).
Invece la crisi non l'ha arrestata nessuno, purtroppo. Se fosse così facile... Bisogna prendere delle misure, decidere investimenti, ammodernare il paese. Tuto questo il goveerno non lo fa e la crisi, da sola, fa il suo corso. E durerà, purtroppo, ancora molto tempo se, come dicono i piccoli imprenditori aderenti a Confindustria, gli ordinativi risultano sempre in calo. Ecco, comunque, l'intervista di Tremonti al Corriere

giovedì 14 maggio 2009

1741 miliardi di debito pubblco

Sale il petrolio e salgono le materie prime. Dunque sta per tornare l'inflazione. E c'è sempre mano lavoro in giro. I precari ormai sono milioni e i cassintegrati non riusciranno tutti a tornare in fabbrica. Vogliamo metterci anche le entrate tributarie in calo? OK, c'è anche questa bella notizia.
Invece c'è qualcosa che cresce: il debito pubblico. Secondo la banca d'Italia siamo arrivati a 1.741 miliardi, una vetta mai raggiunta. Ed era il dato di marzo. Scommettiamo che ad aprile sarà ancora più alto. ma berlusconi dice che la crisi non esiste. se lo dice lui che si affida giorno e neotte ai sondaggi... Ecco che cosa scrive La repubblica

martedì 12 maggio 2009

Salgono petrolio e benzina, ferme le buste paga


Aumenta il petrolio, che arriva a toccare i 60 dollari al barile. E aumentano benzina e gasolio. Stanno aumentando anche i redditi? Non mi sembra. E allora sta tornando di moda una parola che avevamo quasi dimenticato: inflazione. Attenzione, attenzione. Se crescono i prezzi (si comincia con la benzina, il resto viene subito dopo) e non le buste paga, allora sono guai. E a pagare il prezzo della crisi (si cerca di sconfiggerla stampando moneta) sarà ancora il ceto medio, in gran parte i lavoratori dipendenti.

lunedì 11 maggio 2009

Tutti a Mantova il 29 maggio

Il 29 tutti a mantova: si parla di crisi e si mangia il risotto (alla faccia della crisi)

Il 29 maggio vado a Mantova per presentare il mio libro. Con me ci sarà Paolo Barrai, animatore e fondatore del blog MERCATO LIBERO. Ecco che cosa scrive sulla manifestazione.

Mantova, città di Virgilio e dei Gonzaga, Città bagnata da tre laghi.
Un centro storico da far invidia alle più belle città italiane.
VENERDI' ORE 18.30 - 29 MAGGIO - MANTOVA - CIRCOLO LA ROVERE MERCATO LIBERO organizza una serata per parlare di economia.
-SIAMO VERAMENTE FUORI DAL TUNNEL DELLA CRISI?
-LE MANOVRE DI POLITICA ECONOMICA DEI GOVERNI CHE CONSEGUENZA AVRANNO PER I NOSTRI RISPARMI?
-INFLAZIONE O DEFLAZIONE?
-COME INVESTIRE I RISPARMI DI UNA VITA?-
LE OBBLIGAZIONI DELLO STATO SONO UN INVESTIMENTO DA PREDILIGERE O DA RIFUGGIRE?
-IL RUOLO DI MATERIE PRIME E DELLA CINA NEI PORTAFOGLI.

Sono questi alcuni dei temi che tratteremo in una bella serata di fine primavera
.ORGANIZZAZIONE DELLA SERATA:
Inizio serata: Ore 18,30 - presso la bella sede del CIRCOLO LA ROVERE.
Via Romano Giulio, 22 - in pieno centro a Mantova -
ENTRATA GRATUITA - PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA con invio email a mercatiliberi@gmail.comindicando il nominativo e un contatto telefonico.
Un ringraziamento particolare al Presidente del circolo (il Dottor Carlo Scardovelli) che ha messo a disposizione gratuitamente lo spazio.

PARTECIPERANNO:
MERCATO LIBERO (affronterà i temi proposti nell'articolo)
LUIGI FURINI nell'occasione presenterà il suo libro "ITALIA IN BOLLETTA".
La libreria Di Pellegrini di Mantova è sponsor e coorganizzatore della serata.

L'ultimo saggio del giornalista scrittore già autore dei fortunati "Volevo Solo Vendere La Pizza e "Volevo Solo Lavorare", entrambi bestseller di vendite e libri in grado di far discutere. La bravura narrativa di Furini è confermata dal fatto che anche in questo "L'Italia In Bolletta" si riesca a ridere (amaramente) dei vizi degli italiani, stavolta osservati sotto la lente d'ingrandimento della loro spiccata (e tragicomica...) inettitudine nei confronti delle questioni finanziarie. Da quelle più comuni e di tutti i giorni fino ad arrivare ad eventi epocali come il crollo di Lehman Brothers."Questo Paese" secondo il saggista - "è, almeno nel 70% dei casi, una frana nel leggere l'estratto conto bancario. Vale a dire la cosa più semplice che esista in ambito economico. Figurarsi allora quando il ceto medio si trova ad avere a che fare con complicatissime speculazioni degne di un broker scafato di Wall Street: vi lascio tranquillamente immaginare i risultati...". La domanda, però che serpeggia costante è la seguente: ma in Italia questa tanto pubblicizzata "crisi economica mondiale" esiste davvero? Si può parlare di un Paese in bolletta all'interno di una nazione occidentale che affolla le autostrade, le località di villeggiatura ed i ristoranti durante i ponti primaverili o che acquista, sulla carta, case da 8.000 euro al metro quadrato?
Avv. ROSANNA MONTECCHI (legale del Foro Mantovano e Segretario Provinciale per le libere professioni del CIU Confederazione Italiana delle Unione delle Professioni Intellettuali, con rappresentanza a Bruxelles, nonché Consigliere nel Movimento della Decrescita).
Insieme al dott. GIANLUCA MAROCCI, dottore commercialista mantovano, esperto di fiscalità societaria ci parlerà del progetto GRUPPO ACQUISTO TERRENI (GAT).
STUDIO TACCUSO-ANDREOLI. Lo Studio di consulenza Finanziaria collabora con Mercato Libero e opera nella zona di Mantova.

NON SOLO PAROLE!
Alla fine dell'incontro (verso le 20.30) il ristorante bar del circolo mette a disposizione un buffet al prezzo di 20 euro. Si prega di confermare l'eventuale presenza (la ricezione del circolo non è enorme). Inviate una mail di conferma a mercatiliberi@gmail.com, indicando il nominativo e un contatto telefonico. Ci sarà la possibilità di fare due chiacchere insieme, di conoscersi meglio, il tutto in un ambiente molto particolare e...non a stomaco vuoto(previsti salumi, mostarda, frittatine un buon primo piatto ecc ecc!)
Il giorno seguente, per chi si fermerà a dormire, sarà possibile scoprire Mantova e le innumerevoli località turistiche a pochi chilometri.

sabato 9 maggio 2009

Gli italiani riducono i consumi. Lo dice il Censis


(ANSA) - ROMA, 9 MAG - La crisi ha avuto ripercussioni significative¯ su "un italiano su due," ma ha consentito ai consumatori di fare pace con l'euro¯. Sono le conclusioni a cui arriva la quarta e ultima edizione del 'Diario della crisi', redatto dal Censis, secondo il quale il 47,6% degli italiani stato toccato concretamente dalle difficoltà economiche, anche se con intensità differenti: quasi il 40% ha subito perdite nei propri investimenti, mentre il 30% ha subito una riduzione del reddito. Allo stesso tempo, circa il 60% ha cercato di ridurre i consumi, senza grandi differenze tra chi è intervenuto sulle spese in generale e chi solo su quelle voluttuarie, mentre si ridotta ulteriormente la già modesta tendenza ad indebitarsi: il ricorso al credito al consumo infatti sceso del 10% nei primi tre mesi dell'anno rispetto al 2008. Il Censis sottolinea anche uno degli effetti più imprevedibili della crisi: quello di aver avviato una fase meno risentita nel rapporto tra gli italiani e la moneta europea. In particolare, il mondo dei salariati a reddito fisso ha conosciuto una piccola rivincita su tutti coloro che erano riusciti a speculare con l'euro. Grazie ad un'inflazione sostanzialmente ferma, al calo dei mutui e dei prezzi del carburante, vi è stato un recupero del potere d'acquisto di questa categoria. Nonostante ciò, al momento resta la confusione del ceto medio, che sta pagando la fine delle certezze passate, come la crescita costante, il welfare e la sicurezza del lavoro (specialmente per i figli). Secondo il Censis, sembrerebbe quasi la fine di una lunga fase di imborghesimento della società italiana e l'inizio, per il ceto medio, della paura di perdere terreno. Una paura ancora forte, tanto che per il 68,3% degli intervistati non è affatto vero che ormai abbiamo toccato il fondo. Spicca comunque il nuovo ruolo degli Enti locali. Mentre per il 55% degli italiani il soggetto pubblico non ha fatto qualcosa di concreto per famiglie e imprese¯, il 15% dei cittadini ha mostrato apprezzamento per il lavoro svolto da Comuni, Province e Regioni. Secondo il presidente del Censis, Giuseppe Di Rita, è comunque arrivato il momento di cominciare a pensare il dopo. Non tanto perchè la crisi e già passata e possiamo inconsciamente dedicarci ad altro, ma piuttosto perchè il pericolo oggi è proprio quello di seguire l'onda delle grandi emozioni medianiche. Rischieremo con ciò che tutto passi oltre, senza alcuna cosciente segnatura della serietà del periodo che abbiamo attraversato¯.(ANSA)
-MAG-09 12:55

Trovare lavoro? Basta accontentarsi

Non è vero che non si trova lavoro. Certo, bisogna fare qualche sacrificio. Come questi operai francesi che potranno continure a sfamare le loro famiglie se andranno a lavorare in India. "Sì, ma lo stipendio cambia"?, hanno chiesto ignari ? "Saranno adeguati agli standard di quel Paese", è stata la risposta. E quanto guadagna un operaio in India? Ben 69 euro al mese.
Ecco che cosa si può leggere sul Corriere della Sera

giovedì 7 maggio 2009

Altro taglio dei tassi, ma le banche non prestano soldi


La Bce ha di nuovo tagliato il tasso di sconto. Insomma, il denaro è meno caro. Dunque chi volesse ricorreere a un prestito bancario, da domani avrà un'agevolazione in più perchè pagherà un interesse passivo più basso.

Ma c'è un problema: le banche non prestano denaro. Non prestano denaro all'imprenditore che abbia necessità di sviluppare la sua attività. Niente, stop, chiuso.

Prestano qualcosina a chi può offrire una casa in garanzia o, al massimo, ti danno 5 mila euro se porti le firme di tuo fratello, tua sorella e dei tuoi genitori. Questa è la situazione di oggi.

Il governo farebbe bene a intervenire per prestare direttamente il denaro alle imprese. Sennò la macchina non si rimette in moto, tanto che ieri il presidente della Bce, Trichet, ha parlato di "prevedebile peggioramento del mercato del lavoro". Soltanto Berlusconi, ormai, va sostenendo che la crisi non c'è, che è un'invenzione dei giornali, che gli italiani non comprano auto nuove perchè intimiditi dalle troppe notizie sulla crisi. E allora come spiega il boom delle richieste di cassa integrazione?

A questo si aggiunga un'altra notizia: scrive un giornale tedesco che, se l'affare Opel va in porto, Fiat è pronta a chiudere due stabilimenti, uno al Nord e uno al Sud dell'Italia. Se l'affare Fiat-Opel si farà, assisteremo a una vera e propria guerra fra Italia e Germania, con in campo la politica e i sindacati, perchè da qualche parte Fiat vorrà tagliare. E vincerà il Paese in grado di offrire a Fiat le condizioni migliori.

sabato 2 maggio 2009

Fiat deve vendere qualcosa


Non è tutto oro quello che luccica. Ma Fiat ce la fa a comprarsi Chrysler, a ristrutturarla, a riportarla in utile, a diventare un colosso mondiale dell'auto, senza spendere un euro?

Questa l'intervista che ho fatto a Paolo Barrai, consulente indipendente, e apparsa sui quotidiani del Gruppo Espresso.


MILANO. Fatto l’affare con Chrysler, Fiat potrebbe puntare a un pezzo di General Motors, l’altra grande industria di Detroit. Ne parliamo con Paolo Barrai, consulente industriale e finanziario indipendente.
Il topo si sta mangiando il gatto?
Prima era la Gm che voleva prendersi la Fiat. «Difficile capire come finirà.
"Certamente General Motors ha commesso errori gravi negli ultimi anni. E adesso è in una posizione difficilissima. «Deve assolutamente vendere. E Fiat potrebbe prendersi uno dei suoi marchi, la Opel».
Negli anni scorsi Gm aveva un’opzione per comprarsi Fiat Auto. Poi, non avendola esercitata, aveva pagato una penale. In questo modo era come se Fiat avesse un valore negativo.
«Proprio così. Poi le cose sono cambiate, Marchionne ha rifatto molto modelli, l’Alfa 159, la Croma, la Bravo, la Panda, la Grande Punto, la nuova 500». Gm è rimasta immobile. Ha continuato a produrre macchine grandi, soprattutto Suv. E quando è venuta la crisi, o quando la benzina è schizzata in alto, le vendite sono crollate».
Tanto che Gm ha debiti per 43,3 miliardi dollari.
«Fiat sta solo un po’ meglio, ha 6 miliardi di debiti con le banche e 18 miliardi di debito complessivo, dove nella cifra sono comprese le emissioni di bond».
Si dice che Opel valga solo 500 milioni di euro.
«Bisogna vedere quanti debiti porta in dote. Comunque le due case lavorano già insieme ad alcuni modelli. Il pianale della Opel Corsa è lo stesso della Punto, quello della Opel Insigna è lo stesso della Croma. In più, a Prato, hanno una fabbrica che produce motori diesel per entrambe le aziende».
Fiat entrerà con in Chrysler senza sborsare un solo euro. Ma apporterà nuove tecnologie per 8 miliardi di euro. E’ possibile?
«Mah. Adesso Marchionne non spenderà un soldo. Ma in futuro? Quanto costerà ristrutturare la casa americana? Fiat adesso ha un valore complessivo di 9 miliardi. Forse dovrà vendere qualcosa».
Da Torino escludono la vendite di New Holland e Iveco.
«Per ora sì, ma creare un grande gruppo costa. E ci sono tanti debiti da pagare».
(g.f.)