Da "La Voce d’Italia"
di Giuseppe Franco
Sei precario? Sposati un ricco. A quanto pare è l'unica soluzione che ogni "lavoratore moderno" dovrebbe intraprendere per uscire da questa condizione. Nell'attesa che vengano offerte nuove soluzioni e quindi concretizzata la famosa frase ad effetto "largo ai giovani" (ormai vecchi ndr), dedichiamoci alla lettura del nuovo libro di Luigi Furini: "Volevo solo Lavorare".
Furini affronta un problema sempre più attuale nel mondo del lavoro: il mobbing. E lo fa con ironia, partendo dalla sua esperienza personale da "mobbizzato", costretto, a lavorare nello sgabuzzino delle scope con la scrivania. Ma siamo ancora all'inizio del viaggio, perchè negli uffici la perfidia di capi e colleghi supera ogni immaginazione.
L'autore approfondisce il tema attraverso un'inchiesta in prima persona tra, cuochi e camerieri assunti e licenziati in meno di due ore. Ex manager che fanno i baristi o i baby sitter. Impiegati vittime del mobbing, combattuti tra antidepressivi, ansiolitici e Viagra. Dirigenti disoccupati che si tingono i capelli prima di un colloquio di lavoro, per nascondere l'età. E per la "gioia" di magistrati esperti in materia, la storia di tre giovani dipendenti premiate dal datore di lavoro con una vacanza ai Caraibi, a patto che siano "gentili" con i clienti.
"Volevo solo Lavorare" riporta l'attenzione su un problema di grande attualità, spesso dimenticato. L'italia infatti è l'unico paese europeo che non ha una legge sul mobbing, nonostante le richieste dalla comunità europea. La speranza, di noi lettori "distratti", potrebbe essere che i giovani precari e i lavoratori cancellati da ogni lista di collocamento siano solo personaggi sognati da uno scrittore che si è addormentato sulla scrivania, magari con una scopa vicina...
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