giovedì 9 luglio 2009

Il peggio è alle spalle (dicono), ma i disoccupati aumentano. E allora fatemi capire

Il numero dei disoccupati potrebbe aumentare nel 2010 e nel 2011. Lo dice il Fmi. ma allora ci prendono in giro? La crisi è finita, il peggio è passato, c'è la luce in fondo al tunnel. E poi ci dicono che i disoccupati aumentano. Fatemi capire: se aumentano i senza lavoro, come facciamo a uscire dalla crisi.
L'altro ieri ho assistito a una discussione di persone in un bar. "Quelli che se la cavano - dicevano - sono quelli che a casa hanno un anziano con l'assegno di accompagnamento". Che triste pensarlo. Però, se ci penso proprio bene, è davvero così.
Ecco che cosa sostiene il FMI sulla disoccupazione

15 commenti:

Anonimo ha detto...

grande Furini!

Anonimo ha detto...

L'unica cosa certa in questa crisi è che tutti dicono di sapere come, quando e perchè.
Beati loro , io non ne capisco nulla, ma non compro libri inutili sull'argomento per la gioia di chi li vende o si inventa dei tour dal vivo.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Di nuovo saluti,terrei a precisare che nel post precedente ho dimenticato di dire che non mi riferivo al Dott. Furini, che invece ha scritto un libro per noi a digiuno di nozioni di economia e che,devo dire, rispecchia le cose cosi come stanno andando.

Luigi Furini ha detto...

Oh, scusate, sono un po' incasinato e ho trascurato il blog. Anzi, devo dire la verità? Sto cercando di inventarmi un altro lavoro. O comunque fare qualcosa di diverso. Sto pensando a troppe cose, a un altro libro, all'autunno che verrà e sarano cavoli amari. Al governo che non fa. a tante cose che succedono. E trascuro il blog. Scusate.

Unknown ha detto...

Peccato, Gigi. Quando scrivi tu di cose economiche, io capisco. Altrimenti mi ci vogliono i sottotitoli...

Torna presto

Anonimo ha detto...

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Facciamo un passo avanti?
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Nell'ambito del lavoro il segreto della felicità sta nella parola PARTECIPAZIONE. Essa si attua primariamente aprendo la Funzione Pubblica a tutti i cittadini, purché competenti e desiderosi, garantendo ad ognuno tanto il lavoro quanto il reddito. Vediamo come.


Immaginiamo di sederci davanti al nostro desktop, notebook, netbook, un qualsiasi monitor insomma, e di recarci presso il sito telematico Public Work 2.0, nascendo sistema d'interfaccia con l'insieme delle Pubbliche Attività. Immaginiamo di aprirvi un ormai classico account e di riportarvi dentro le nostre generalità e poi via via le nostre skill acquisite od in via, o perfino in desiderio, di acquisizione. E poi ancora le nostre esperienze, attitudini, preferenze, anche delle località, od entro quale raggio, preferiremmo rimanere, e così pure quelle caratteristiche psicofisiche che volessimo dichiarare. Insomma: ogni cosa che possa esser d'aiuto al sistema per qualificarci ed utilizzarci al meglio ed a noi per trovare un inserimento adatto e gradito.

Immaginiamo che il sistema Public Work 2.0, una volta terminata l'acquisizione dei dati della nostra persona, ci chieda entro quanto tempo desideriamo essere inseriti in una organizzazione lavorativa: se preferiamo mantenerci per un po' di tempo in attesa di un lavoro in particolare, o semplicemente per godere di un periodo di riposo, oppure se desideriamo immediatamente impiegarci in qualche attività. Immaginiamo che a questo punto il monitor ci offra una schermata contenente la lista o rosa delle disponibilità presenti, ordinate a nostro piacimento per tipologia, retribuzione, località, durata dell'incarico, data di scadenza dell'impiego del presente addetto e subentro del nuovo che saremmo noi.


Già, il subentro: è a questo punto che appare evidente la differenza tra un qualsiasi sito di collocamento nell'ambito delle attività private ed un ben più composito, armonioso, collaborativo, ricco sistema di inserimento all'interno delle Pubbliche Attività:


http://public-work-2.0.hyperlinker.org


Vive cordialità,


Danilo D'Antonio

Laboratorio (artigiano di idee) Eudemonia
Monti della Laga - Appennino Centrale

tel. 339 5014947

Anonimo ha detto...

Son di Lugano, e son socio della Macelleria Luisoni, in Via Zurigo 9, 6900 Lugano ( Suisse). Seguo questo blog da due anni e lo amo alla follia, In Canton Ticino, siam tantissimi ad amarlo. Cosi' tanti, che ho deciso di fondare il primo "Swiss Paolo Barrai's fans club". Se qualcuno volesse aderire, o intendesse venire a trovarci, prego contattare Eugenio Cereghetti Drangon, presso Macelleria Luisoni, SA 6900 LUGANO ( Suisse). E' tutto vero e seriissimo, niente fiabe, questo e' uno scritto che mi sale dall'anima, forza amici svizzero- padani ( e ovviamente, non solo), combattiamo sempre di piu', elmo, spada e cuore invinto. MACELLERIA LUISONI SA, 6900 Lugano. Swissguide-ID: 927005. MACELLERIA LUISONI SA Via Zurigo 9 6900 Lugano. Eugenio Cereghetti Drangon.

Anonimo ha detto...

Ieri, Michele Nista diceva che il mercato vorrebbe scendere, ma lo tengono su, "mafiosamente", drogandolo ad hoc. A proposito, perche' non scive piu' qui? Un mio amico di Equita sim ( ex Euromobliare) mi ha fatto sapere il sopracitato, se no, manco saprei dove ora scrive, Michele Nista, potete ragguagliarmi? Grazie, Tonino.

Anonimo ha detto...

Michele Nista ha detto che il mercato sarebbe dovuto inziare a scendere, e da quando lo ha detto, continua a scendere. O Michele Nista e' un genio, o comanda il mondo. Azzecca sempre, non so' io? Sara' un genio della finanza per davvero, allora, come in sempre di piu', dicono e scrivono. Ma come avete fatto a perderlo, ma siete cosi' idioti e autodistruttivi voi di Mercato Libero? Perdere uno che azzecca sempre? E all'interno di un sito finanziario, ossia, dove azzeccare, significa tutto. Come mettere Lino Banfi apposta di Messi, nel Barcellona. Boh? In ogni caso, complimenti a Michele Nista, potete dirmi dove scrive ora, per favore? Grazie. Tonino.

Anonimo ha detto...

ciao sono Piero tuo cugino ti lascio la mia mail per contattarmi poiche nn ho piu a portata di mano il tuo numero di telefono .... spero che possa leggere a breve e a farti sentire ... bacio da me e Simona
simonanella@hotmail.it......

Anonimo ha detto...

Ciao luigi, ho scoperto per caso questo blog navigando in internet e da li mi sono lasciato trascinare ed ho letto i tuoi libri. Sono un ragazzo di 30 anni e da quasi due anni vivo a Melbourne, Australia. Senza tanti giri di parole ti posso dire che con la mia storia potresti fare una postilla al tuo libro 'volevo solo vendere la pizza'. Sette anni fa, gonfio di entusiasmo ed in tempi assolutamente non sospetti, ho rilevato una attività di pizza al taglio e da asporto, ed il fatto che io sia qui, ora, ti può far capire come è andata a finire. Dopo due anni avevo accumulato una montagna di debiti e di colloqui con avvocati, commercialisti e funzionari di cui non ricordo il nome ma conservo un ricordo vivo e doloroso. Il tuo libro avrei potuto scriverlo io cambiando il nome della città. Ed allora sono finito qui. Il primo desiderio era quello di lasciarmi tutto alle spalle, amici, parenti, debiti, ma fortunatamente ho trovato un lavoro dopo due giorni e lavorando anche 85 ore a settimana sono riuscito a riempire un bel pò quella voragine. Adesso sto per tornare in italia, dopo avere visto solo una camera, una strada e la cucina di un ristorante di questo paese meraviglioso. Non mi lamento, i debiti vanno pagati, solo non so più quello che troverò a casa. Sono molto impaurito, qua non abbiamo la tele italiana che ci dice che tutto va bene, qua dell'italia arrivano solo i fatti nudi ed i giudizi sono solo una cosa personale. Sono veramente molto indeciso se trasformare il rientro in una vacanza o in un definitivo ritorno. Cosa faccio? Alessandro

Alberto Sorrentino ha detto...

Ho letto solo "Volevo solo vendere la pizza" e mi è sembrato un bel libro. Un modo brillante per trattare argomenti molto "tosti". Ora sto leggendo "La crisi non è finita" di N. Roubini & co. Intanto comprerò "Il peggio è alle spalle" per poi leggerlo. Desidero conoscerne i concetti, ma, pensando di sommariamente conoscerli, soprattutto la loro presentazione. Ero (sono in pensione da 1 anno) un addetto ai lavori, come gestore patrimoniale in una banca: ho sempre pensato che eravamo al gran ballo sul Titanic, con un assurda organizzazione sociale che toglie al lavoratori stringendoli all'angolo, salvo poi volere che consumino per far girare l'economia. Prima sperando che facessero debiti per comprare, poi ...... ?

andrea ha detto...

bastonali tutti furini! anche quelli che vogliono salvare i malfattori di calciopoli...

Anonimo ha detto...

Ciao Luigi. Sono una precaria palermitana. Da un po' leggo questo tuo blog ma solo oggi ho deciso di scrivere. Ho letto il tuo testo "Volevo solo lavorare", splendido quadro della pessima relatà che vediamo oggi noi precari. E per me il precariato è diventato un lavoro, visto è anche il mio argomento per la Tesi! Volevo farti i complimenti perchè con un linguaggio semplice e diretto hai permesso a me e a tante altre persone di "entrare" nel mondo economico e politico che viviamo. Un saluto, Floriana

Anonimo ha detto...

Lei fa letteralmente SCHIFO!!! Ma non si vergogna dI andare in televisione, conciato com'è, a sparare stronzate, credendoti chissachì!!! Berlusconi sarà un piazzista: TU SEI UN GRAN COGLIONE CHE NELLA VITA HA COMBINATO POCO E NIENTE! Fattene una ragione pezzo di idiota che non sei altro!!!