giovedì 7 maggio 2009

Altro taglio dei tassi, ma le banche non prestano soldi


La Bce ha di nuovo tagliato il tasso di sconto. Insomma, il denaro è meno caro. Dunque chi volesse ricorreere a un prestito bancario, da domani avrà un'agevolazione in più perchè pagherà un interesse passivo più basso.

Ma c'è un problema: le banche non prestano denaro. Non prestano denaro all'imprenditore che abbia necessità di sviluppare la sua attività. Niente, stop, chiuso.

Prestano qualcosina a chi può offrire una casa in garanzia o, al massimo, ti danno 5 mila euro se porti le firme di tuo fratello, tua sorella e dei tuoi genitori. Questa è la situazione di oggi.

Il governo farebbe bene a intervenire per prestare direttamente il denaro alle imprese. Sennò la macchina non si rimette in moto, tanto che ieri il presidente della Bce, Trichet, ha parlato di "prevedebile peggioramento del mercato del lavoro". Soltanto Berlusconi, ormai, va sostenendo che la crisi non c'è, che è un'invenzione dei giornali, che gli italiani non comprano auto nuove perchè intimiditi dalle troppe notizie sulla crisi. E allora come spiega il boom delle richieste di cassa integrazione?

A questo si aggiunga un'altra notizia: scrive un giornale tedesco che, se l'affare Opel va in porto, Fiat è pronta a chiudere due stabilimenti, uno al Nord e uno al Sud dell'Italia. Se l'affare Fiat-Opel si farà, assisteremo a una vera e propria guerra fra Italia e Germania, con in campo la politica e i sindacati, perchè da qualche parte Fiat vorrà tagliare. E vincerà il Paese in grado di offrire a Fiat le condizioni migliori.

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